Durante l’ultimo Steering Committee del progetto ENI CBC Med MedArtSal, i partner hanno sperimentato il percorso ecoturistico nelle saline del Parco della Baia di Cadice – Spagna, realizzato tramite il progetto seguendo la metodologia del network MEET.
Per decenni, la gestione manageriale delle saline artigianali, ha reso possibile combinare attività economiche ecosostenibili con la conservazione ambientale, allo stesso tempo promuovendo il tipico paesaggio culturale mediterraneo. Con l’aumento della produzione artigianale del sale, gran parte di queste saline sono state chiuse a causa delle difficoltà riscontrate nel competere con i prezzi dei produttori industriali. Ciò ha comportato una drastica diminuzione della produzione di sale artigianale in questi luoghi, mettendo a rischio le numerose aree di nidificazione di uccelli che vi si trovano.
Grazie al progetto MedArtSal, 15 saline spagnole, italiane, libanesi e tunisine, coinvolte come azioni pilota, stanno sperimentando possibili combinazioni di attività economiche che possano assicurare introiti stabili e sufficienti a sostenere la loro produzione artigianale. In questo senso, lo sviluppo di un ecoturismo responsabile sembra rappresentare una delle attività con maggior potenziale.
In questo contesto si inserisce l’esperienza delle saline spagnole nel Parco Naturale della Baia di Cadice, dove, grazie al contributo dei partner IUCN e UCA, è stato introdotto il programma di networking MEET allo scopo di aumentare la competitività e sostenibilità delle loro attività. Questo approccio prevede lo sviluppo di prodotti ecoturistici in aree protette attraverso la creazione di un Cluster di Ecoturismo Locale (LEC), di tipo pubblico – privato, costituito da una molteplicità di stakeholders che, facendo sistema, mira a proporre prodotti ecoturistici sostenibili per l’ambiente e tutti gli tutti gli attori coinvolti.
Visita alla Salina La Esperanza e alle Saline Preciosa Y Roqueta
Attualmente, la provincia di Cadice in Andalusia accoglie un totale di 9 saline attive. Il nostro tour comincia dalla salina La Esperanza, uno dei due casi studio del progetto MedArtSal, dedicata ad azioni dimostrative per lo sviluppo diversificato di prodotti e servizi, tra cui l’ecoturismo e il birdwatching, così come diverse attività di ricerca. Abbiamo esplorato l’area, che durante gli anni è diventata un laboratorio naturale unico, e incontrato Demetrio Berengue, lavoratore locale del sale, appartenente ad una famiglia di salinari che ha guidato il progetto nelle attività di ripristino in questa salina.
Dopo la visita, ci siamo mossi verso le saline Preciosa y Roqueta, dove Hector Bouzo, manager del CVP – Bahía de Cádiz, ha realizzato il ripristino dell’area, abbandonata da 50 anni, allo scopo di valorizzarne la ricchezza attraverso la diversificazione delle risorse. Abbiamo visitato l’area dove vengono coltivate diverse specie di microalghe native, come la Dunaliella salina (utilizzate anche nel menù del ristorante della salina), attraverso un sistema simile a quello dei canali. Hector e i suoi collaboratori ci hanno mostrato le vasche (divise ciascuna in due corsie) in cui l’acqua è mantenuta continuamente in movimento dall’azione di un sistema di pale che impedisce la sedimentazione delle alghe. La nostra giornata si è conclusa al loro ristorante Marambay, dove abbiamo potuto degustare alcune specialità (insalate e fritti) preparate con alghe, gamberi e pesce fresco, davanti ad un bellissimo tramonto sulla Baia di Cadice.
Visita alla Salina San Vincente e alle Saline di Chiclana
Il tour è proseguito l’indomani con una visita alla salina San Vicente nell’area di San Fernando. Manuel Ruiz (operatore della salina) e la sua famiglia sono responsabili della gestione del sito, dove la produzione artigianale è cominciata nel 1775. Questa attività economica ha acquisito un ruolo importante per l’economia locale e la preservazione del patrimonio culturale del territorio. Durante la nostra visita, abbiamo avuto modo di capire meglio come funzionano le saline: con il calore del sole, l’acqua di mare che attraversa le saline evapora, cristallizzando il sale in essa contenuto. È pur vero, come Don Manuel ci ha spiegato, che negli anni sia la professione che l’ambiente delle saline sono molto cambiati.
L’alta qualità del sale artigianale estratto da questa salina, anche dal punto di vista gastronomico, ha consentito ai proprietari di ottenere diversi premi, come abbiamo potuto verificare grazie ad una sosta al ristorante della salina San Vicente. Qui abbiamo assaggiato i prodotti tipici della gastronomia di Cadice tra cui antipasti a base di gamberi e pesce fresco, pescato nelle saline e stagionato con il sale prodotto.
Questo tipo di esperienza, così come le informazioni raccolte, possono far comprendere ad ogni visitatore il ruolo fondamentale delle saline artigianali nel preservare la biodiversità di questi ambienti naturali. Durante la visita guidata abbiamo anche conosciuto meglio il percorso dell’acqua dal mare all’interno delle saline: quando la marea è alta, i lavoratori del sale aprono le porte che consentono il passaggio dell’acqua. Quindi, il mare entra nelle saline e scorre attraverso diversi canali, piccole lagune e decine di labirinti, fino alle aree di estrazione del sale.
Dopo la sosta, ci siamo mossi verso le saline di Chiclana. Al di là delle attività di produzione del sale, quest’area è diventata anche un Centro di Risorse Ambientali che offre visite guidate, degustazioni gastronomiche e attività di pesca artigianale.
Qui abbiamo potuto visitare il museo del sale, dove è possibile osservare come le saline si distribuiscano dal punto di vista geografico all’interno del Parco Naturale della Baia di Cadice, le principali caratteristiche dell’ambiente circostante e la biodiversità di valore che esso ospita.
Infine, abbiamo avuto la possibilità di assaggiare e acquistare il sale artigianale prodotto al negozio del sale all’interno della salina, dov’è disponibile una grande varietà di prodotti derivati, sia per il consumo alimentare che cosmetico. Nei mesi estivi, una SPA all’aperto è disponibile per i visitatori.
La nostra giornata si è conclusa con un caffè al ristorante della salina, gustato al tramonto. Non vediamo l’ora di tornare qui per vivere ancora una volta il profumo speciale, il sapore e i paesaggi delle saline di Cadice.
Per maggiori informazioni sul MedArtSal, visita la pagina dedicata sul nostro sito e il sito ufficiale di progetto.
Articolo realizzato con il contributo di IUCN e CUEIM.